Salve a tutti, queste dispense nelle quali cercherò di spiegare quali sono le tecniche che utilizzo per realizzare presepi, sono state volutamente ridotte nel loro contenuto in quanto ritengo che, il loro scopo principale, sia quello di far incuriosire il lettore, avvicinandolo così al mondo del presepe e tutto questo perché, almeno nel mio caso, realizzare presepi significa essere catapultati in un mondo fantastico e parallelo, lontani dallo stress e dalla frenesia quotidiana di un mondo che ritengo vada troppo veloce, senza lasciarci il tempo di assaporare i piccoli piaceri.
Altra motivazione che mi ha spinto a fare tutto ciò è perché almeno posso rispondere a quelle persone che mi chiedono…”ma come fai ?…ma di cosa è fatto ?”.
Per chi invece è già un addetto ai lavori’ può essere motivo di confronto e quindi di accrescimento, rimandando i noiosissimi ma indispensabili tecnicismi ai commenti che invito a fare sulle varie pagine di questo sito.
Ma iniziamo velocemente con delle piccole distinzioni; il presepe si divide fondamentalmente in presepe aperto, detto anche scena aperta, o diorama.
Il primo, come dice la parola stessa, è una rappresentazione aperta, la quale non necessità per forza di un fondale o di prospettiva, come pure di un boccascena; trova facile collocazione in casa, solitamente sopra un mobile o all’interno della nicchia di una vetrina.
Il diorama invece non è altro che un presepe in scatola il quale necessità di molti più accorgimenti quali: la prospettiva, almeno tre piani anch’essi prospettici (natività e case, colline e montagne con paesini arroccati e montagne in lontananza), un fondale rappresentante il cielo con le nuvole e un boccascena per la visione obbligata dello spettatore.
Per tali motivazioni si evince che quest’ultimo, esposto di solito nelle mostre, è molto più complesso nella sua realizzazione rispetto ad un presepe aperto.
Inoltre il presepe si divide a seconda lo stile e l’ambientazione e può essere popolare, nel quale si rappresenta una scena di vita quotidiana, caratterizzata a seconda il periodo storico nel quale viene collocato, con ad esempio botteghe e case con tetti in coppi, fontanelle con acqua e pavimentazioni, edifici curati nei particolari con pietre ed intonaco, il tutto con una vegetazione ricca e variamente colorata, oppure in stile storico/palestinese, con paesaggi aridi e rocciosi, quasi privo di vegetazione e con edifici caratterizzati da tetti piani il tutto di colore molto chiaro ed uniforme.
Per tali differenze prediligo realizzare presepi popolari i quali necessitano di un più complesso lavoro rispetto a quelli storico/palestinesi, ma più ricchi di particolari che animano la scena.
In merito ai personaggi che daranno vita alla nostra scena, anch’essi dovranno essere in armonia con lo stile che abbiamo voluto dare al nostro presepe, vestiti con abiti del tempo che rappresentino la zona geografica della nostra ambientazione, insomma va ricercato il giusto equilibrio tra le figure e la scena.