Il nostro presepe è terminato ma necessita ancora di una cosa fondamentale, quella che da dinamismo alla scena rendendola viva: i finimenti ed i personaggi.

Ricreiamo nel nostro presepe scene di vita quotidiana dell’epoca, realizzando porte e finestre, allestendo un piccolo mercato in strada di frutta e verdura, piuttosto che di salumi e formaggi, arricchiamo la scena con cestini di vimini pieni di uova o tinozze in finto legno con all’interno delle mozzarelle, cataste di legna, insomma tutto quello che vi passa per la mente.

Sia le porte e le finestre, come pure banchi per l’esposizione, o tinozze, possono essere realizzati con strisce di poliuretano lavorato ed invecchiato all’occorrenza, oppure, molto più realistico, soprattutto per le porte e le finestre, in legno.

Dopo aver progettato e successivamente disegnato nei particolari ad esempio la porta, personalmente prendo i listelli che compongono una cassetta di legno (quelle della frutta) e inizio a tagliarli in piccole strisce, con un taglierino o un taglia balsa, delle dimensioni necessarie a comporre quello che ho precedentemente progettato.

Alcuni utilizzano direttamente la balsa piuttosto del legno di una cassetta ma a mio avviso è troppo cara ed il risultato che si ottiene è meno realistico in quanto, nei listelli delle cassette di frutta, si trovano naturalmente venature e nodi tipici del legno che rendono il risultato finale più realistico.

A questo punto, prima di assemblare i pezzi che compongono la porta, li invecchio a dovere, andandoli così a rovinare apportandovi tagli e solchi, tipici di portoni antichi, piuttosto che frastagliature nelle parti che dovranno essere più ammalorate a causa dell’usura del tempo.

Assemblato il tutto con la colla, meglio se istantanea, in un contenitore metto un po’ di alcool e vi ci sciolgo le terre maturali che daranno colore alla mia porta; consiglio di ottenere un colore abbastanza scuro, unendo la terra bruciata ed il blu, dando così vita ad un colore che viri tra il marrone scuro ed il grigiastro con punte di blu.

Ora prendiamo la nostra porta, la coloriamo con il composto che abbiamo realizzato precedentemente e, tenendola con delle pinze iniziamo a dargli fuoco con un accendino; la porta non deve bruciare a lungo bensì il fuoco dovrà essere controllato, accendendolo e spegnendolo soffiandoci sopra più volte consecutivamente.

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Alcuni accorgimenti e consigli: qualsiasi parte che compone la nostra scena può essere invecchiata, oppure possiamo spengere di intensità una colorazione troppo accesa con del semplicissimo talco.

Nel caso della nostra porta si spolvera sopra la stessa il talco a cascata, picchiettiamo il tutto con le mani e, con l’ausilio di un pennello o semplicemente soffiandoci sopra, andiamo ad eliminare quello in eccesso; invecchiamento riuscito e di sicuro effetto.

Per i personaggi si deve fare subito una distinzione e, partendo dal presupposto che quelli che compriamo nei negozi e costruiti in maniera seriale solitamente sono di scarsa manifattura, con colori brillanti e sbaffati, assemblati su piedistalli che, se posizionassimo nel nostro presepe, renderebbero il tutto molto finto, abbiamo praticamente due possibilità di scelta: o li acquistiamo direttamente da maestri che li realizzano in terracotta il tutto con un costo notevole che a mio avviso non ha senso di esistere nel nostro presepe oppure, come faccio io, modifichiamo quelli già esistenti apportando notevoli variazioni.

Si prendono personaggi realizzati in plastica, con un taglierino eliminiamo subito la base e tutto quello che reputiamo superfluo (stacchiamo un cesto dal corpo, eliminiamo tronchi d’albero attaccati ai piedi del nostro personaggi) e, sempre con un taglierino o con della carta vetrata, andiamo a levigare quelle sporgenze della plastica che si creano sui bordi della statua.

La nostra figura è pronta per essere modellata a piacimento, facendogli assumere le posizioni che desideriamo; si riscalda con un accendino la parte desiderata dopodiché la pieghiamo e lavoriamo a nostro piacimento (ad esempio un braccio che inizialmente è disteso in basso può essere posizionato vicino alla bocca come se il nostro personaggio stesse urlando ad una finestra, piuttosto che metterlo in posizione seduta con una gamba piegata, oppure mettendo un bambino in braccio alla propria mamma o una treccia di salsicce in mano ad un venditore).

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A questo punto eliminiamo il colore con un batuffolo di ovatta e acetone (quello che serve a togliere lo smalto dalle unghie) ed andiamo a colorare i nostri personaggi come più ci piace.

Potremmo avere la necessità di apportare modifiche quali l’aggiunta di un cappello o far indossare un mantello al nostro personaggio; in questo caso stendiamo un po’ di pasta di das ottenendo una striscia abbastanza sottile e l’andiamo a posizionare nel nostro personaggio, stando attenti a ricreare quelle pieghe tipiche del tessuto, e aspettiamo che asciughi.

Per i colori possono essere utilizzate le terre naturali, ma dal momento che le applichiamo su una struttura in plastica, avranno il grande svantaggio di asciugarsi molto lentamente quindi sono preferibili i colori acrilici i quali asciugano in maniera molto veloce; si evince che i pennelli che andremo ad utilizzare dovranno essere molto fini, visto che i particolari da colorare (occhi, bocca, finiture dei vestiti) saranno molto piccoli e, anche in questo caso, avvaliamoci dell’ausilio di fotografie che ritraggano vestiti dell’epoca le quali risulteranno di grande aiuto per la scelta dei colori.

Una passata di talco per il dovuto invecchiamento e per spengere un po’ i colori ed il nostro personaggio è quasi ultimato.

Ora si pone il problema di far stare in piedi il nostro personaggio, come: prendiamo un chiodo delle giuste dimensioni e con delle tenaglie gli leviamo la testa appiattita.

Con le pinze teniamo il chiodo da una estremità, mentre con un accendino riscaldiamo l’atra; quando sarà abbastanza caldo il chiodo verrà introdotto sotto i piedi del nostro personaggio e preferibilmente nel tallone in quanto il chiodo può essere spinto in profondità, trovando spazio nella gamba, acquistando una maggiore stabilità.

Il nostro personaggio è finito, lo abbiamo modellato e colorato a nostro piacimento, facendogli assumere sembianze sicuramente più realistiche di quando lo abbiamo scelto all’interno della cesta con personaggi del costo di 50 centesimi di euro.